
Il dottor Watson, un ex medico militare di ritorno dalla guerra, decide di ridimensionare le proprie spese cercando un appartamento da condividere con qualcuno. In questo modo conosce l’eccentrico Mr. Holmes con il quale si ritroverà di lì a poco a indagare su un intricato caso di omicidio. Un uomo infatti è stato ritrovato cadavere, in una casa disabitata, senza apparenti segni di violenza sul corpo con accanto una fede nuziale e la parola “Rache”, scritta con del sangue su una parete. Scotland Yard sembra non avere elementi su cui lavorare, ma non è così per l’abile Holmes.
La narrazione in sostanza è divisa in due parti: la prima che riguarda l’incontro tra il dottore e l’investigatore e le conseguenti indagini; la seconda in cui emerge la storia e il movente del responsabile dell’omicidio.
Doyle scrive in maniera straordinaria: sottile nel delineare i protagonisti Watson e Holmes, emozionante nel descrivere la storia dell’assassino, coinvolgente e ironico nel manifestare le intuizioni, osservatore attento nel presentare gli ambienti. Non un giallo qualunque Uno studio in rosso di Conan Doyle, scrittore d’altri tempi, ma senza alcun dubbio uno dei migliori di tutti i tempi.
Sono nata nel profondo Sud e vissuta a lungo in una laboriosa città del Nord Est.
Mi caratterizza la passione per i libri, per la cultura e per il mondo dell’editoria.
My library nasce dal desiderio di condivisione e di confronto, scaturisce dall’esigenza di scrivere di libri, sorge dall’idea che leggere e incoraggiare la lettura sia non soltanto un modo per migliorare, ma soprattutto gioia e divertimento.
Leggete con me.
Antonella Giustizieri
