Primo in classifica a distanza di poche settimane dalla sua uscita, Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie è un libro che ha diviso, che ha fatto discutere come solo i casi editoriali sanno fare. Confesso pertanto di essermi accostata a questa lettura con grandi titubanze. Avevo sentito molte critiche, a partire dalla copertina che sarebbe stata astutamente attraente nel formato e nei colori, ma anche nel titolo, giudicato ingannevole nell’utilizzo di parole come “ribelli” e “buonanotte”. È stata poi la volta del contenuto e della scelta di includere certe donne “straordinarie” in luogo di altre, e ancora, dello stile troppo semplicistico e privo di riferimenti storici e ambientali di rilievo. Anche il fatto che si trattasse solo di esempi femminili è stato oggetto di rimostranze, perché anche quelli maschili sarebbero stati utili a superare antiquate dicotomie sessiste. E poi chi sarebbero i destinatari? Bambine o bambini? Adolescenti o adulti? Molte domande e molte perplessità hanno dunque preceduto l’acquisto. Si, perché poi l’ho acquistato il libro, fermamente convinta del fatto che si possa esprimere un’opinione, se mai ci viene richiesta o se mai interessa a qualcheduno, soltanto dopo una attenta lettura e una riflessione personale. Ebbene io l’ho trovato sorprendentemente piacevole. Non che sia completamente in disaccordo con le critiche; credo infatti che molte abbiano ragione d’essere. È vero per esempio che le storie sono quasi prive di contesto, che alla loro complessità non viene fatta alcuna giustizia e che, se vogliamo delle storie della buonanotte, la letteratura per ragazzi ci offre altri esempi ineccepibili e di assoluta qualità. Tuttavia a me piace definire il contenuto di questo libro come semplice, piuttosto che banale; come spunto di riflessione, piuttosto che come sterile elenco privo di qualsivoglia spessore; come valida alternativa ad una lettura di draghi e principesse, piuttosto che solo un’abilissima operazione di marketing.
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Operazione che senza dubbio c’è stata, ma per una volta che si cerca di valorizzare dei modelli femminili che potrebbero essere di ispirazione, nella nostra storia che sembra, e ribadisco sembra, fatta per lo più da uomini, trovo che sia di assoluto pregio e merito. Non è la migliore scelta possibile? Si possono spargere semi migliori nelle testoline delle nostre bimbe e bimbi? Si, molto probabile. Ma per quanto mi riguarda Storie della buonanotte per bambine ribelli è un piccolo e prezioso compendio di storie di donne alle quali ispirarsi, compendio che trae forza dalla sua brevità, dalla sua immediatezza, forse anche dalla sua leggerezza.
È stato il libro inedito maggiormente finanziato nella storia del crowdfunding, avendo raggiunto una cifra superiore al milione di dollari in poco meno di un mese dal lancio dell’iniziativa. Elena Favilli e Francesca Cavallo sono le giovani e talentuose fautrici di questo progetto. Non posso che ammirarle per la loro idea, la loro tenacia e intraprendenza.
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Sono nata nel profondo Sud e vissuta a lungo in una laboriosa città del Nord Est.
Mi caratterizza la passione per i libri, per la cultura e per il mondo dell’editoria.
My library nasce dal desiderio di condivisione e di confronto, scaturisce dall’esigenza di scrivere di libri, sorge dall’idea che leggere e incoraggiare la lettura sia non soltanto un modo per migliorare, ma soprattutto gioia e divertimento.
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Antonella Giustizieri