Libri – Le ultime recensioni

Il testamento dell’uro – Stéphanie Hochet

Il testamento dell’uro 

La giornalista e scrittrice Stéphanie Hochet stupisce ancora con una storia originale e sagace, caratterizzata da uno stile fluido e accattivante e dalla metamorfosi dei toni e delle percezioni che si susseguono nell’arco della narrazione.

Una giovane scrittrice viene invitata a presentare i suoi libri a un festival letterario nel sud della Francia.

I giovani autori e gli scrittori più maturi, ma di fama ancora modesta, condividono la sorte di essere invitati a incontri estivi di cui nessuno ha sentito parlare, eccezion fatta per i campeggiatori che si iscrivono a “Letteratura in infradito”, parentesi culturale talvolta percepita come uno svago tra i tanti, un passatempo senz’altro meno faticoso dello sci nautico o delle partite a ping-pong. Eppure nulla si avvicina di più alla realtà del mestiere di scrittore che questi luoghi in cui si deve prendere la parola in pubblico, presentare i propri libri davanti a persone di ogni età che non hanno mai sentito pronunciare il tuo nome. E che leggono un solo libro all’anno, quando va bene.

Viene accolta alla stazione di Cahors da un energico bibliotecario cinquantenne impegnato nella promozione degli incontri letterari. Tutto sembra procedere senza particolari degni di nota e in questa fase del romanzo trapela l’ironia della scrittrice che presenterà i suoi libri anche in un luogo improbabile come un campeggio, ma sarà capace di rispondere brillantemente anche a domande insidiose. I luoghi sono incantevoli, natura incontaminata, buon vino. Fino a quando incontra lui, il sindaco di Marnas, Charnot

All’ingresso in città, un enorme manifesto con il viso di un uomo calvo, la mascella quadrata, un paio di occhiali alla moda con la marca ben in evidenza e un sorriso che scopre denti di un candore aggressivo. Stampate in lettere maiuscole, le sue parole: BENEVENUTI NELLA CITTÀ DI MARNAS, CITTÀ DEL PROGRESSO, CITTÀ IGIENICA. E sotto la sua firma, il nome stampato: VINCENT CHARNOT, SINDACO DI MARNAS.

E davanti a queste parole i miei pensieri sono andati a Orwell, a 1984, all’occhio del Grande Fratello, al bi-pensiero e al lavaggio del cervello. La giovane viene sequestrata e coinvolta in un assurdo progetto: resuscitare l’uro, l’animale preistorico che aveva affascinato i nazisti. Un fascino che aveva addirittura condotto alcuni biologi del Reich, i fratelli Heck, al tentativo di farlo rinascere in laboratorio.

La giovane scrittrice, di cui non conosciamo il nome, avrà il compito di elaborare la storia del bovino primitivo esaltandone la bellezza, la forza e l’imponenza. Questa reviviscenza dovrà essere di ispirazione affinché gli uomini tornino ad esercitare un incontrastato dominio sulla natura e i suoi elementi e, naturalmente, su altri uomini. Perché la giovane scrittrice accetta le condizioni del sindaco Charnot, anche quando avrebbe la possibilità di fuggire? A cosa portano le riflessioni sul rapporto tra uomo e animale?

La narrazione briosa e leggera che si respirava all’inizio assume così toni decisamente più duri e si arricchisce di sfumature noir.
“Il testamento dell’uro” è un romanzo affascinante e inconsueto in cui la realtà tende al paradosso e l’attualità del nostro tempo sembra congiungersi ad un orrido passato, tenebroso e mai veramente superato.
Un’avventura densa di insicurezze che inizia con l’esplorazione di una dimensione semi-onirica e che prosegue riconducendo il lettore ad una imprevedibile, maledettamente concreta e irrimediabile verità.

La pioggia gialla – Julio Llamazares

È l'ultimo abitante di Ainielle, un paese abbandonato dei Pirenei sulle montagne di Sobrepuerto. Si chiama Andrés ed è il protagonista di “La pioggia gialla” di Julio Llamazares, pubblicato da Il Saggiatore. Se ne sono andati tutti, tranne lui. Dei pastori e dei contadini, dei giovani e degli anziani, non è rimasto che lui.

I’m every woman – Liv Strömquist

“I'm every woman” di Liv Strömquist, pubblicato da Fandango editore, è stata una lettura divertente e leggera. Leggera non nel senso di superficiale, ma nel significato più profondo e positivo del termine “leggera”. Liv Strömquist riflette su quel famoso detto secondo il quale dietro ogni grande uomo ci sarebbe una grande donna. E lo fa in modo sfrontato, sarcastico ed estremamente ironico. L’autrice scardina convenzioni, diverge da luoghi comuni, valica modalità di trattazione, eccessivamente “formali”, di argomenti serissimi, come le questioni di genere, risultando efficace ed incisiva.

Il gatto di piazza Wagner – Diego Lanza

Unica prova narrativa di Diego Lanza, noto invece per la sua fondamentale e copiosa produzione diretta alla comprensione della cultura classica, “Il gatto di piazza Wagner” è un libro prezioso per il suo contenuto e per essere il primo di una nuova collana de L’orma editore, I Trabucchi. Ho pensato all’antica macchina da pesca “che un uomo solo non basta a manovrare”, alla sua imponente costruzione. Ho considerato il meccanismo perfetto e antico del trabucco ed ho immaginato la situazione del gettare le reti per raccogliere non pesci, ma storie, volti, voci di grande valore.

by |30 Settembre, 2019|

Fuori per sempre – Doris Femminis

Una delle letture più interessanti dell’estate appena trascorsa è stata senza dubbio “Fuori per sempre”, scritto da Doris Femminis e pubblicato da Marcos y Marcos. Nata tra le montagne della Svizzera italiana e con un passato da infermiera, Doris Femminis ha scritto una storia complessa sul delicatissimo argomento delle malattie mentali e degli ospedali psichiatrici. È un romanzo dalle tante voci, dalle numerose storie, dai non sempre comprensibili sentimenti, che si aggrovigliano intorno alla vita della giovane Giulia Borioli.

by |19 Settembre, 2019|

Jalna – Mazo de la Roche

Non avevo mai sentito parlare di Mazo de la Roche. Mi sono rivolta alla sua biografia: prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize, tra le più importanti scrittrici canadesi del ventesimo secolo, vissuta insieme a Caroline Clement, adottata ufficialmente come sorella, figura misteriosa e controversa a tal punto da ispirare il film “The Mystery of Mazo de la Roche”. Tutte queste informazioni mi hanno incuriosito e indotto a leggere il primo libro di una lunga saga familiare, ben sedici volumi, uscito per Fazi nel luglio appena trascorso, dal titolo Jalna. Sin dagli anni Venti, questo romanzo ha conquistato milioni di lettori risultando secondo soltanto a Via col vento. Ora ha conquistato anche me.

by |13 Settembre, 2019|

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Videorecensione di "La rampicante" di Davide Grittani

“La rampicante” di Davide Grittani, pubblicato da LiberAria Editrice , è un piccolo gioiello. Racchiude una trama complessa, ricca di sfumature e contrasti, zeppa di contraddizioni e ambiguità, proprio come la vita. Una scrittura lineare, lucida, a tratti cinica. Ve ne suggerisco fortemente la lettura! Antonella Giustizieri

Pubblicato da My library su Venerdì 24 maggio 2019
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