Edito Einaudi, Le tre del mattino è un romanzo di Gianrico Carofiglio. Non si tratta di un caso dell’avvocato Guido Guerrieri, ma della storia di un padre e di un figlio, di una relazione fatta di incomprensioni, di vuoti relazionali, di silenzi. Per l’adolescente Antonio suo padre è l’uomo che ha visto andare via da bambino per separarsi dalla madre; è l’uomo che considera responsabile dell’incompletezza della sua famiglia. Per tutti gli altri è un brillante matematico e docente universitario. Un pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta, i due giungono a Marsiglia. Antonio soffre di una rara forma di epilessia che il dottor Gastaut, luminare francese, sta curando da ormai tre anni. La conferma della sua avvenuta guarigione dipende da un ultimo test che consiste nel valutare lo stress del ragazzo, susseguente a due giorni e due notti di continua veglia. Ed è in questo periodo di tempo senza sonno, in cui sono costretti a soggiornare in una città straniera, che avviene la scoperta di loro stessi. La vicinanza obbligata, le lunghe passeggiate per una città multietnica, i quartieri poco raccomandabili, la meravigliosa costa francese, le nuove amicizie, i locali notturni e la musica jazz sono tutti elementi che contribuiscono alla loro rivelazione reciproca. Si perché, se è vero che sono padre e figlio, è altrettanto vero che non sanno realmente nulla l’uno dell’altro. Questo viaggio diventa un impensato percorso interiore in cui due generazioni si confrontano al di fuori degli schemi d’interazione ordinaria. Il dialogo, le confidenze mai avvenute prima di questo soggiorno marsigliese, la comprensione dell’altro divorano l’incomunicabilità, annientano l’ignoranza, distruggono il pregiudizio. Una devastazione benefica insomma; una sconfitta dell’insofferenza tipicamente adolescenziale nei confronti del genitore che si crede di conoscere. Antonio vede finalmente suo padre, lo scopre uomo, fatto di desideri, di sogni, di ricordi e di delusioni. E dentro di se si fa spazio l’orgoglio di essere figlio di quell’uomo; comincia a incedere la fierezza di essere simile a quell’uomo.
Le tre del mattino è un romanzo coinvolgente e delicato, un meraviglioso incontro tra un padre e un figlio. Il crollo delle barriere, la caduta dei muri, lo sciogliersi delle riserve, la smentita delle proprie congetture sono qui ben delineate. Un’esperienza che tutti, forse, vorremmo accadesse nella nostra vita. E in effetti potrebbe essere la storia di ciascuno di noi.
Con il suo stile asciutto ed efficace, senza ridondanze e senza eccessi, Carofiglio ha dato prova di una splendida narrazione. Preciso ed efficace nei dialoghi e nelle descrizioni, Le tre del mattino non fa che confermare il talento del suo autore.

“Se la gente crede che la matematica non sia semplice, è soltanto perché non si rende conto di quanto complicata sia la vita”

A te è piaciuta la recensione de Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio? Condividila su Facebook

www.my-libraryblog.com