L’altro capo del filo, pubblicato da Sellerio nel 2016, è il centesimo libro del maestro Camilleri. Una storia attualissima quella narrata, fatta di migranti, di uomini disperati, di mille e giustificate paure connesse al terrorismo dei nostri giorni. Montalbano è oberato dagli impegni e cerca in qualche modo di recuperare terreno con la fidanzata Livia promettendole di accompagnarla alla festa di anniversario di alcuni amici e di presentarsi con un abbigliamento consono. Conosce così Elena, una giovane e affascinante donna da poco arrivata a Vigata, che lavora nella rinomata sartoria alla quale Montalbano si rivolge. Ma è proprio lei che, durante una notte di nuovi sbarchi, viene ritrovata barbaramente assassinata con un paio di forbici. Le indagini si rivelano complicate, avanzano a fatica perché sembra che non ci sia nulla di oscuro nella semplice vita di questa donna. Montalbano e i suoi collaboratori dovranno costruire pazientemente un puzzle complesso attraverso collegamenti impensabili, ricostruzioni di vita trascorsa, nessi in apparenza senza significato. Ma alla fine un filo conduttore e logico esiste e Montalbano riuscirà a trovare il bandolo della matassa portando alla luce dettagli non visibili ai più e seguendo una propria visione degli eventi.
Anche in questa narrazione non manca nessuno degli elementi che hanno portato al successo il longevo commissario: il pungente medico Pasquano, il sempre proattivo Fazio, il donnaiolo e vicecommissario Mimì Augello, l’ingenuo e buonissimo Catarella. E anche le figure femminili sempre presenti, Livia su tutte, fanno da corollario necessario e da ispirazione a ogni vicenda.
Credo che ci siano state narrazioni migliori di questa, con protagonista il commissario; si sente l’affaticamento del personaggio che forse denota una certa stanchezza nello scrittore. E tuttavia a me è sembrato ancora più amabile e meritevole di attenzione. Ho apprezzato anche questo Montalbano e consiglio di leggerlo a chi ama Camilleri e non solo. La sua è una straordinaria alchimia creata letteralmente per la centesima volta.
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Sono nata nel profondo Sud e vissuta a lungo in una laboriosa città del Nord Est.
Mi caratterizza la passione per i libri, per la cultura e per il mondo dell’editoria.
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Antonella Giustizieri