
Tornerà infatti tutti i giorni a trovare il suo nuovo amico Shmuel senza raccontare nulla ai genitori e alla sorella maggiore. In cuor suo, Bruno sente che qualcosa non va, ma non sa immaginare cosa. Non sa capire che tipo di lavoro venga svolto lì e perchè grandi camini continuino a fumare. Nonostante il filo spinato li divida, le loro vite sono profondamente legate. La storia di questa amicizia, tra il figlio inconsapevole del carnefice e un bimbo ebreo al tempo dei campi di concentramento, è una narrazione che tenta, da un punto di vista differente rispetto alle terribili e reali testimonianze dei sopravvissuti, di trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza di un passato crudele e vergognoso. Attraverso un sentimento puro, naturale e semplice come l’amicizia tra bimbi lo scrittore ci accompagna in un viaggio commovente e orribile nel contempo. È pesante come un macigno e spezza il cuore. La scrittura è scorrevole ed efficace, adatta a lettori adulti e a ragazzi, non propriamente a bambini. Credo che gli estimatori de L’amico ritrovato di Fred Uhlman possano grandemente apprezzare anche Il bambino con il pigiama a righe. Leggiamo per conoscere, per non dimenticare e per non ripetere. Il presente è frutto del passato, ma è anche il seme del futuro.
A te è piaciuto Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne? Lascia un commento o un link su Facebook
Sono nata nel profondo Sud e vissuta a lungo in una laboriosa città del Nord Est.
Mi caratterizza la passione per i libri, per la cultura e per il mondo dell’editoria.
My library nasce dal desiderio di condivisione e di confronto, scaturisce dall’esigenza di scrivere di libri, sorge dall’idea che leggere e incoraggiare la lettura sia non soltanto un modo per migliorare, ma soprattutto gioia e divertimento.
Leggete con me.
Antonella Giustizieri
