Assassinio sull’Orient ExpressPubblicato nel 1934 e scritto da Agatha Christie nella stanza di un hotel, durante un suo soggiorno a Istanbul, Assassinio sull’Orient Express è uno dei romanzi gialli più famosi al mondo. Ne è protagonista lo straordinario detective belga Hercule Poirot, passeggero del treno Orient Express che un tempo collegava Costantinopoli, l’odierna Istanbul, a Parigi. Un distinto signore americano, di nome Ratchett, viene ritrovato cadavere nel vagone letto del convoglio. Il colpevole è necessariamente tra i passeggeri perchè il treno è bloccato da un’abbondante nevicata. Nessuno può arrivare, nessuno può andare via. Ma Poirot è lì. E nessun altro meglio di lui sa indagare, interrogare ed esaminare la scena del crimine. Scoprirà che la vittima non era affatto il gentiluomo che appariva, che era addirittura il responsabile del rapimento e della successiva morte di una bambina e che tanto dolore aveva causato all’intera famiglia di lei.

La Christie, che ha tratto l’ispirazione di questo romanzo da un terribile fatto di cronaca, ossia il sequestro e l’omicidio del figlio del celebre aviatore Charles Lindbergh, possiede una penna sopraffina. Il personaggio di Hercule Poirot è sagace, acuto, ironico, pungente e dotato di un indiscutibile senso del ragionamento e della logica. Nonostante sia molto distante dagli attuali gialli e dai sofisticati metodi investigativi, Assassinio sull’Orient Express è un romanzo che ancora oggi intriga e suscita interesse. Credo che sia un vero e proprio must per chi ama questo genere, ma è apprezzabile anche da altri lettori. Io che decisamente non sono un’appassionata, ne sono un esempio. Sono il dettaglio psicologico, il risvolto umano, la forte sensibilità, l’intreccio definito ad arte, gli elementi che contribuiscono all’unisono a rendere la lettura fluida e coinvolgente. Ed anche la brevità fa la sua parte. Si, perché la Christie è riuscita a concentrare in 250 pagine un capolavoro senza tempo dal quale sono state tratte differenti trasposizioni cinematografiche, l’ultima delle quali nelle sale da qualche giorno. Buona lettura o buona visione. Ma perché no entrambe? A voi la scelta!

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