Acciaio – Premio Campiello Opera prima e finalista al Premio Strega del 2010, Acciaio, edito Rizzoli, è l’esordio narrativo di Silvia Avallone.
Ne sono protagoniste le giovani Francesca Morganti e Anna Sorrentino. Le loro vicende si svolgono a Piombino, nella torrida estate del 2001, in una grigia realtà legata al mondo operaio della metallurgia. Sono due splendide ragazze, ma vivono una quotidianità familiare difficile: Francesca è figlia di un padre despota e di una madre senza carattere; Anna vive con la battagliera madre Sandra e il fratello Alessio, entrambi operai, impegnata politicamente l’una, drogato e piccolo ladro notturno l’altro.
Su tutti i personaggi domina la Lucchini, la grande acciaieria che sembra muovere le fila della vita di ciascuno senza ulteriori o migliori alternative.
“Millecinquecentotrentotto gradi, è questa la temperatura di fusione della lega. L’acciaio non esiste in natura, non è una sostanza elementare. La secrezione di migliaia di braccia umane, contatori elettrici, bracci meccanici, e a volte la pelliccia di un gatto che ci finisce dentro. Il ragazzo abbassò lo sguardo. Era stato appena assunto, gli erano appena spuntati una decina di peli sul mento.”
In questo contesto familiare e sociale poco felice, Francesca e Anna sono un sostegno l’una per l’altra.
“La mora e la bionda. Loro due, sempre e solo loro due. Quando uscivano dall’acqua si tenevano per mano come i fidanzati. E al bagno del bar entravano insieme. Sfilavano su e giù per la spiaggia, voltandosi prima una poi l’altra quando ricevevano un apprezzamento. Te la facevano pesare, la loro bellezza. La usavano con violenza. E se Anna, ogni tanto, ti salutava anche se eri sfigata, Francesca non salutava mai, non sorrideva mai. Tranne ad Anna.
L’estate del 2001, nessuno la può dimenticare. Anche il crollo delle Torri fu, in fondo, per Anna e Francesca, parte dell’orgasmo che provarono nello scoprire che il loro corpo stava cambiando.”
Sono affascinanti Francesca e Anna, sono vincenti, sfacciate per certi versi e desiderose di affermarsi. Hanno la bellezza, comodo lasciapassare per il mondo degli adulti, l’avvenenza che può dare una svolta alla propria esistenza, poco importa se avverrà nel modo sbagliato. Sognano la vicina isola d’Elba, i ricchi villeggianti con i loro suv, uno stile di vita brillante e leggero, le spiagge pulite. Questo rapporto simbiotico è destinato però a finire. Le separerà l’amore “diverso” di Francesca e quello immaturo di Anna, ma soprattutto le differenti aspettative di vita.
Una storia dura che lascia l’amaro in bocca, dal linguaggio a volte troppo crudo, ma drammaticamente vero. È complesso per i tanti temi toccati nella narrazione, a cominciare dal periodo burrascoso dell’adolescenza, la solitudine, l’assenza dei genitori, per continuare con le serate in discoteca, la droga, la ribellione, e per finire con il degrado ambientale, il pesante lavoro degli operai, la sicurezza sul lavoro e le differenze di classe sociale. Acciaio è un romanzo scritto in modo diretto ed efficace. È caratterizzato da uno stile scorrevole e fluido che ti induce a leggere con grande interesse fino alla fine. Fine che tuttavia non convince appieno sembrando frettolosa, lasciando insoluti diversi interrogativi e dando la sensazione di essere incompiuta. Un libro che tuttavia consiglio di leggere avendo tanti pregi, non ultimo quello di essere l’opera prima di una giovane e talentuosa scrittrice.
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Sono nata nel profondo Sud e vissuta a lungo in una laboriosa città del Nord Est.
Mi caratterizza la passione per i libri, per la cultura e per il mondo dell’editoria.
My library nasce dal desiderio di condivisione e di confronto, scaturisce dall’esigenza di scrivere di libri, sorge dall’idea che leggere e incoraggiare la lettura sia non soltanto un modo per migliorare, ma soprattutto gioia e divertimento.
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Antonella Giustizieri